La nautica da diporto al centro del dibattito degli Stati generali organizzati durante la 50esima edizione di NauticSud alla Mostra d’Oltremare. Istituzioni ed esperti del settore si sono confrontati sulle tematiche relative al comparto che può contribuire allo sviluppo economico di Napoli, della Campania e dell’intero Mezzogiorno.
Venerdì l’ultimo convegno con Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, a precederlo nei giorni scorsi Daniela Santanchè, ministro per il Turismo, Nello Musumeci, ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, il governatore Vincenzo De Luca e il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.
Diversi gli impegni assunti durante gli Stati generali sia dagli esponenti politici locali che nazionali.
De Luca, per esempio, durante il convegno del 12 febbraio: “Carenze infrastrutture, a rischio la produzione del comparto della nautica da diporto”, ha garantito che saranno 100 i milioni di euro che la Regione Campania metterà a disposizione, con i fondi di coesione e sviluppo, per investimenti e aree portuali e miglioramenti degli attracchi della nautica da diporto. “Tali risorse – ha detto – saranno destinate ad investimenti per le aree portuali e miglioramenti degli attracchi per la nautica da diporto. Oggi esiste una situazione interessante, che può consentire un’azione di tutte le forze politiche, private, imprenditoriali e degli istituti di credito”. Non è un caso che Amedeo Manzo presidente della BCC, presente al tavolo, abbia confermato l’impegno dell’istituto di credito per sostenere con appositi interventi il settore.
A focalizzare l’attenzione sull’importanza della risorsa mare per il Mezzogiorno è stato Musumeci, durante il convegno del 13 febbraio: “Porti turistici e Aree Marine Protette: Strumenti Economici per il rilancio della nautica da diporto”. Per il ministro, il Sud deve fare del mare un motore di crescita e sviluppo e per farlo serve innanzitutto creare nuovi posti barca. “Realizzarli è un obiettivo che si può raggiungere anche con strutture leggere – ha spiegato –  serve una programmazione, una pianificazione e serve che Regione, enti locali, soggetti privati siedano attorno ad un tavolo con la Soprintendenza per individuare le aree compatibili perché la sostenibilità ambientale può passare soltanto se è anche sostenibilità economica e sociale altrimenti si assume una posizione che rasenta il fanatismo e questo non serve alla crescita di un territorio. In una terra come la Campania la interconnessione fra mare e terra con tutto quello che c’è dietro un porto può essere un polo di attrazione fortissimo. Sarebbe davvero un peccato girare le spalle a questa straordinaria opportunità”.
Protagonista del convegno del 14 febbraio, “Blue Economy e Turismo: leve di sviluppo territoriale”, la Santanchè che ha rimarcato l’importanza del settore nautico per il Sud e per la Blue economy. “Il turismo è parte essenziale dell’economia nazionale – ha evidenziato – Questo sistema può migliorare ancora e favorire lo sviluppo economico di molti territori italiani, in particolare quelli che possono sfruttare la risorsa mare. La nautica ha un ruolo importante all’interno della Blue Economy sia per i numeri del comparto, vero vanto del made in Italy, ma soprattutto per l’indotto che genera grazie all’economia della filiera e anche a quelle per volano che produce. La nautica da diporto è il vero motore di sviluppo economico per il Centro Sud. L’assenza di posti all’ormeggio, di infrastrutture adeguate limita la potenzialità di sviluppo.
Infine, nel chiudere la serie di convegni degli Stati generali, il ministro Urso ha ricordato che: “Per la nautica abbiamo previsto un fondo di 3 milioni di euro per la rottamazione dei motori nautici endotermici e acquisto di propulsori elettrici valido per tutto il 2024, quindi un incentivo significativo verso il passaggio all’elettrico”.